Pattini d'argento by Dodge Mary M

Pattini d'argento by Dodge Mary M

autore:Dodge Mary M.
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 9788841868577
editore: AMZ Milano
pubblicato: 1987-03-31T22:00:00+00:00


Avventura al "Leone rosso"

Non tardarono a trovare, in una via secondaria di Leida, una locanda dall'insegna «Al Leone rosso», di proprietà di un certo signor Huygen Kleef. un tipo piccolo e grassottello, con la pipa sempre in bocca. La corsa in battello aveva reso ancor più acuto il già robusto appetito dei ragazzi.

— Presto, padrone, — ordinò Peter, come capocomitiva, — ci dia quanto di meglio ha da mangiare.

— Dica pure — rispose cerimonioso il bravo uomo; — ho di tutto in casa, e deve solo comandare.

— Va bene: allora salsicce e budino per tutti. D'accordo?

— Mi rincresce, ma di salsicce e budini non ne ho: sono rimasto senza.

— In questo caso, desideriamo carne salata; ma abbondante!

— Ho finito anche quella.

— Allora delle uova.

— Ma chi mangia le uova in questa stagione? — chiese l'ometto con una smorfia. — Non sono fresche!

— Nemmeno uova? E allora caviale.

— Il caviale costa un occhio della testa, ed io non ne tengo mai!

— Insomma, si può sapere che cosa ha da darci?

— Di tutto, le dico! Pan nero, cavoli sott’aceto, patate lesse e bellissime aringhe affumicate.

— Che ne dite, amici? — chiese Peter rivolto ai compagni

— Ci dia quel che vuole, purché faccia presto — risposero tutti.

Il locandiere si mise a servirli con aria addormentata, ma il sonno gli passò presto, quando vide che aringhe, cavoli e patate sparivano con una velocità spaventosa; e tirò un sospiro di sollievo, quando finalmente i ragazzi si dichiararono sazi.

«Meno male» borbottò fra sé, «perché non avevo proprio più niente in casa!». Poi, fregandosi le mani, aggiunse ossequioso: — I signorini desiderano dormire qui? Ho tre buoni letti in una sola stanza, e, sistemandosi a due a due, potranno stare comodissimi.

— Il poveretto non immagina la battaglia di guanciali che avverrà stasera nella sua camera — disse Karl, sogghignando.

— Scherzi, amico? — intervenne subito Peter, che lo aveva udito. — Non sai che chi rompe paga? E dopo i cuscini dovremmo rifonderglieli noi! Ora pensiamo piuttosto a cose più serie Io devo cercare il dottor Boekman, per conto di Hans Brinker. È già buio, ma l'ora di cena è ancora lontana. Voi, nel frattempo, potreste accompagnare Ben al museo. Io mi recherò all’Aquila d’Oro, dove so che, normalmente, il dottor Boekman ha il suo recapito a Leida.

— Io vengo con te — disse Poot.

— Ma non preferiresti riposare? Non sei troppo stanco?

— No, ora mi sento benissimo. — E la piccola comitiva si separò dandosi tuttavia appuntamento per le otto davanti al Leone rosso.

Quando si ritrovarono, puntuali, all’appuntamento, Peter era molto spiacente di non aver trovato il dottor Boekman. Il proprietario dell’Aquila d’oro dichiarò di non averlo visto in tutta la giornata, pur essendo certo che, se fosse stato a Leida, si sarebbe recato nel suo albergo.

— È un po' scorbutico — concluse l'albergatore, — ma paga bene, e mi porta un sacco di clienti.

Peter dovette accontentarsi di lasciargli un messaggio, con la promessa che questo gli sarebbe stato consegnato appena si fosse presentato all'albergo.

Il Leone Rosso



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